Brano: [...]demia delle Scienze ungherese trattenuto dalle difficoltà finora incontrate per ottenere il visto di ingresso in Italia. E cosi pure confidiamo che possa giungere dalla Romania il prdf. Costantin Nicuta, trattenuto da impegni di lavoro.
Con la loro adesione, con la loro presenza, essi dimostrano di aver saputo intendere il significato ohe a questo Convegno ha inteso dare il Comitato direttivo deH’Istituto Gramsci.
Ventanni dopo la morte di Antonio Gramsci, morte che senza ombra di retorica potremo ben chiamare termine di un lungo martirio nelle carceri dell’Italia fascista, e dieci anni dopo l’instaurazione della Costituzione repubblicana in Italia noi ci siamo rivolti agli uomini di cui388
Apertura dei lavori
tura che già avessero avuto occasione di interessarsi della problematica gramsciana, per invitarli, non già ad una verbale celebrazione di Gramsci, non già ad una sua laica beatificazione, ma a rendere onore alla memoria di Gramsci nellunioo modo che fosse degno di lui e che anche alla sua concezione di vita, cosi profondamente e [...]
[...]ccinge a discutere e a parlare su Gramsci, deve tener conto del modo tutto particolare nel quale la sua opera è stata redatta e ci è giunta, deve aver presente con chiarezza ciò che si è svolto in Italia nei venti anni, 19371957, passati dalla morte di Gramsci.
In questo Convegno abbiamo voluto raccogliere attorno al nome di Gramsci prevalentemente uomini di studio e non uomini e istanze politiche. Tuttavia, non possiamo certo dimenticare che Antonio Gramsci è stato un grande combattente delazione politica, è stato il fondatore di un grande partito politico, il Partito comunista italiano. E se anche siamo ben lontani dal voler fissare la figura di Gramsci in lina qualsiasi oleografia eroica, non dimentichiamo che ai grandi moti storici, accanto alla conoscenza razionale occorrono anche i simboli, perché non si può essere tutto un popolo di storicisti e Antonio Gramsci non appartiene certo solo agli studiosi di problemi storici, agli intellettuali, ma a tutto il popolo italiano, del quale egli può ben costituire il simbolo per le sue sofferenze, per la sua umanità profonda, e anche per il particolare accento della sua formazione culturale.
Come gli intervenuti sanno, è parso opportuno articolare questa nostra discussione intorno a quattro relazioni, sulla situazione dell’opera di Gramsci rispetto alla 'cultura italiana, rispetto alla storia italiana, rispetto al pensiero marxista4eninista, rispetto alla metodologia filosofica; relazioni che sono state as[...]
[...]che il tema della lotta popolare, il tema, in sostanza, della « Rivoluzione italiana », si trovi al centro degli interessi degli studiosi professionali, da noi in Italia forse più di quello che avviene ed è avvenuto in altre culture, in alcune delle quali — come quella germanica — la superiore cultura ufficiale non seppe svolgere il tema della lotta popolare.R. Bianchi Bcmdinelli 391
Questo particolare carattere della nostra cultura trova in Antonio Gramsci l’ispiratore immediato, dalla cui opera non ancora tutte le conseguenze, non tutti i frutti, sono stati tratti e fatti maturare.
Io formulo l’augurio che questo nostro Convegno ci faccia fare un passo avanti in questo senso e che esso segni l’inizio di una serie di ricerche sistematiche e puntuali; e che inoltre contribuisca ad una sempre migliore conoscenza di questo nostro grande Maestro nel campo internazionale degli studi socialisti, sulla via della conquista di una cultura progressiva viva, ricca e unitaria.
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